Il professore universitario

Per diventare professore associato bisogna sostenere un concorso pubblico, superato il quale si può insegnare dalle 250 alle 350 ore annuali. Terminate le ore previste dalla legge e vinto l’ennesimo concorso pubblico, si diventa docente ordinario, che è la massima qualifica universitaria. Gli stipendi mensili dei professori universitari, che vengono stabiliti dal Miur (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca), variano a seconda della carica che si ricopre, delle ore di lezione e degli incarichi conferiti.

Per i professori associati, lo stipendio mensile è ricompreso tra i 2.200 euro ed i 2700 euro, mentre per i professori ordinari, lo stipendio mensile può variare dai 3.300 ai 4.000 euro.

La situazione cambia nelle università private dove un professore può arrivare a guadagnare il 35% in più rispetto ad un collega che insegna nelle università pubbliche.

Gli scatti di anzianità avvengono ogni tre anni e gli aumenti sono stabiliti :

il 12% in più per i primi 12 anni di carriera;
il 6% in più dopo i 16 anni di carriera;
il 2,5% in più dopo i 28 anni di carriera.

Il professore universitario esercita l’attività dell’insegnamento nell’università, in un settore o in una disciplina nella quale è particolarmente competente. Pertanto, sotto questo profilo, allo stesso è richiesto di tenere un corso di almeno 70 ore e di raggiungere, fra impegno didattico frontale e amministrativo, un minimo di 350 ore all’anno.

Il professore universitario non si occupa solo dell’insegnamento, ma si dedica alla ricerca, al fine di migliorare ed innovare le conoscenze nella materia di sua competenza. Stabilisce il monte ore da dedicare alla ricerca ed assegna i relativi fondi. Inoltre, cura la didattica, elabora i piani di studio degli alunni, fornisce il materiale didatticoutile per gli esami, segue le tesi e partecipa alle sedute di laurea. Predispone corsi di specializzazione e di dottorato, partecipa a convegni e seminari.

Il docente universitario, in quanto organo istituzionale dell’università, fa parte dei consigli di dipartimento, di facoltà, dei comitati e delle commissioni. Partecipa altresì, agli organi di governo dell’ateneo.

Accanto al docente nello svolgimento del suo lavoro, si possono trovare altre figure professionali quali quelle. dell’esercitatore, del cultore della materia o del supporto alla didattica.

L’esercitatore, che può essere un altro professore, un ricercatore o un dottorando, fornisce un aiuto al docente.

Il cultore della materia affianca il professore universitario, a titolo gratuito, durante lo svolgimento degli esami oppure si occupa soltanto della didattica.

Il supporto alla didattica svolge attività di laboratorio congiuntamente al docente. In questo caso, si può trattare anche di un giovane che sta per laurearsi.

L’organico dei docenti previsto dal Miur è per settori disciplinari scientifici specifici e si divide in: docente associato o di seconda fascia; professore ordinario o di prima fascia; docente a contratto.

I professori universitari a contratto, in qualità di esperti in una determinata materia, vengono nominati per un insegnamento a tempo ridotto (ad esempio, un anno accademico o un semestre). Il contratto può essere comunque rinnovato di anno in anno o di semestre in semestre. Per diventare professore a contratto, a differenza di quello ordinario, non bisogna superare alcun concorso, Infatti, è sufficiente partecipare alle selezioni pubbliche attivate mediante bandi pubblicati o sul sito web o affissi agli albi dell’ateneo.

Il docente a contratto ha diversi compiti all’interno di un ateneo.

Più precisamente: sostiene gli esami; fa da relatore alle tesi di laurea; partecipa al consiglio di corso interessato dal suo contratto e a quello di dipartimento; partecipa all’elezione del direttore del consiglio di dipartimento.

Per i docenti a contratto non è previsto uno stipendio mensile, ma la loro retribuzione è calcolata su base oraria.

Normalmente, la tariffa oraria oscilla tra i 40 e i 60 euro. Inoltre, le sessioni di esami sono retribuite con un gettone di presenza.


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