Università per guadagnare

Università per guadagnare

Al secondo posto si trova l'Irlanda con 476 mila euro per gli uomini e 386 mila per le donne.

L'ambiente favorisce la forte crescita del Pil, che è aumentato del 6,5% e la poca burocrazia per sviluppare idee imprenditoriali.

In Svizzera il reddito è 422 mila euro per i maschi e 314 mila per le femmine. La Svizzera è fuori dall'Unione Europea ma vanta due università, i politecnici di Zurigo e Losanna, tra i primi venti atenei nel ranking mondialeIn Ungheria il reddito è 353 mila euro per gli uomini e 179 mila per le donne. Il paese fiori dell’euro ha ha visto restringersi la libertà accademica in seguito al mancato accordo tra il governo e la Central European University, fondata dal magnate americano di origine ungherese George Soros .
In Polonia, dove nacque il primo ministero per la pubblica istruzione al mondo nel 1773 il compenso è 345 mila euro per gli uomini e 253 mila per le donne. Anche l'Università Jagellona, fondata nel 1364, è una delle più antiche al mondo.

In Austria dove le università sono poco onerose perché le rette sono di 360 euro per gli austriaci e 700 per gli stranieri lo stipendio e di 330 mila euro per gli uomini e 203 mila per le donne.

In Francia 323 mila euro per gli uomini e 210 mila per le donne.

In Germania: 319mila euro


Anche se il Pil rallenta, la Germania rimane sempre una meta appetibile per gli studenti. Un tessuto accademico ramificato, dalle grandi città ai piccoli centri accademici, che può portare nelle tasche dei professionisti formati in quelle aule 319 mila euro in più (192 mila per le professioniste)

Nella Repubblica Ceca 263 mila euro per gli uomini e 145 mila euro per le donne.

Il paese è , decisamente conveniente per tanti fattori: dal basso costo della vita, passando per la vita notturna di Praga fino alle università gratuite, che comprendono l'Università Carolina di Praga, fondata dal re di Boemia e Carlo IV nel 1348.

In Italia 190 mila euro per gli uomini e 145 mila euro per le donne.Un guadagno esiguo per una vita intera e che spesso porta all'abbandono del percorso di studi. Non aiuta nemmeno che l'Italia sia scarsamente presente nelle classifiche e nei ranking internazionali.


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