A differenza degli anni passati, però, non sarebbero solamente docenti e personale ATA a tornare a scuola già il 1° settembre, visto che le porte degli istituti dovrebbero aprirsi anche per gli studenti.
È dal 1° settembre, infatti, che potrebbero aver inizio le attività per il recupero degli apprendimenti dell’a.s. 2019-2020, come stabilito dal Decreto che rimanda a future ordinanze del MIUR il compito di decidere le modalità con cui si recupererà.
Non è chiaro, quindi, se il recupero interesserà tutti gli studenti o solamente quelli che nella fase di monitoraggio dei risultati ottenuti con la didattica a distanza dimostreranno di avere delle lacune.
Fatto sta che le prime settimane dell’a.s. 2020-2021 dovrebbero servire per le attività di recupero necessarie anche al fine di garantire la regolarità dell’a.s. 2020-2021.
Come sostenuto anche da Il Messaggero ciò comporterà un ritardo nell’avvio del prossimo anno scolastico, visto che l’intenzione del MIUR sembra essere quella di riservare almeno tre settimane alle attività di recupero.
Secondo il quotidiano romano le lezioni vere e proprie per l’a.s. 2020/21 dovrebbero iniziare in tutte le Regioni in data 21 settembre 2020. Ovviamente sempre che la situazione epidemiologica consenta la ripresa a settembre della didattica in presenza; nel frattempo, infatti, il MIUR sta anche prendendo in considerazione lo scenario per cui ci sia la necessità di avvalersi della didattica a distanza.
In merito alla possibilità di un ritorno in aula nello stesso giorno per tutte le scuole d’Italia la competenza sul calendario scolastico resta in capo alle Regioni, spetta allo Stato esclusivamente "individuare il periodo minimo di giorni di lezione", mentre le Regioni hanno la facoltà di stabilire i propri calendari
Non è possibile, quindi, che il MIUR indichi una data uguale per tutti, né tantomeno è auspicabile un ritorno in aula già per i primi giorni di settembre.
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