Per quanto attiene alle differenze di scolarizzazione tra le diverse Regioni italiane,nel Lazio, Emilia-Romagna, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e provincia di Trento, sono oltre il 30% i laureati tra i 30-34 anni. Nel Sud, più precisamente in Sicilia, Puglia e Calabria, si va invece sotto il 20% delle persone che posseggono il diploma universitario, mentre troviamo i valori più alti in termini di minore istruzione nazionale. Come nel resto dell’Unione Europea, anche in Italia è presente un gap di genere molto elevato a favore del sesso femminile. Infatti, considerando sempre come riferimento l’intervallo tra i 30 e i 34 anni, troviamo il 33,8% di donne con laurea, mentre gli uomini si attestano al 21,6%. Nonostante questa differenza, anche la quota delle ragazze italiane si posiziona al di sotto delle loro corrispettive europee. L’adozione di misure contro l’abbandono scolastico ha portato ad un calo di esso dal 35,1% del 1994 al 13,5% del 2019. Anche in questo caso emerge però una differenza notevole tra le regioni più virtuose del settentrione e il Mezzogiorno. Anche in questo caso spiccano negativamente Sicilia, Puglia e Calabria, insieme a Campania e Sardegna.
Secondo il report le brutte notizie non riguardano solo la quantità, infatti gli studi superiori presentano anche una qualità piuttosto scarsa rispetto alla comprensione dei testi, della matematica e delle materie scientifiche. In tali discipline gli studenti italiani presentano un’insufficienza oltre la media europea, con la Calabria che si attesta in ultima posizione.
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